SANDRO BOLCHI sito ufficiale
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La sceneggiatura della fiction televisiva (le cui riprese vennero effettuate a Trieste), era curata come già nel precedente sceneggiato televisivo del 1966 di Daniele D’Anza dallo stesso titolo – La coscienza di Zeno – dal giornalista, critico e drammaturgo Tullio Kezich coadiuvato da Dante Guardamagna.
Il cast vedeva all’opera, oltre a Dorelli, le attrici Ottavia Piccolo ed Eleonora Brigliadori, rispettivamente nei panni della moglie e della cognata del protagonista. Completavano la distribuzione Christiane Jean e gli esperti Mario Maranzana, Sergio Fantoni, Andrea Giordana ed Alain Cuny.
Sandro Bolchi, regista dello sceneggiato televisivo del 1988 La coscienza di Zeno, approfondisce alcuni temi del celebre romanzo di Italo Svevo (Trieste, 1861 – Motta di Livenza, Treviso, 1928). Il primo “incontro” del regista con La coscienza di Zeno risale agli anni del Ginnasio a Trieste, con un insegnante d’eccezione come Gianni Stuparich.Il romanzo è un viaggio nella coscienza, con l’aiuto della psicanalisi, una lunga confessione del protagonista, Zeno Cosini, al proprio psicanalista, a cui “racconta molte bugie e da cui sa bene che non sarà mai guarito” Zeno Cosini è fragile, emotivo, nevrotico, impegnato in una costante ricerca della tranquillità ed i suoi incontri sono dettati dal bisogno di protezione e di sicurezza.
Il lato ironico del personaggio è messo particolarmente in risalto da Bolchi, soprattutto nella scelta di un attore sardonico, comico ma non troppo, come Johnny Dorelli.
Il racconto del regista, tratto dal programma Una sera, un libro di Maurizio Cascavilla, è alternato a sequenze tratte dallo sceneggiato televisivo trasmesso dalla Rai nel 1998 e diretto dallo stesso Bolchi.
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